venerdì 23 dicembre 2011

Il fratello di Angelino Alfano indagato per aver falsificato gli esami all'Università


TRAPANI. Non era ancora laureato, nel 2008. Nonostante ciò, Alessandro Alfano
era ugualmente professore. Già, perché il 36 enne fratello dellʼex ministro Angelino
(segretario nazionale del Pdl), che si è dimesso dalla carica di segretario generale della Camera di Commercio di Trapani perché indagato dalla Procura di Palermo con lʼaccusa di aver falsificato gli esami
allʼUniversità, nel 2008 figurava come “professor Alessandro Alfano” nellʼambito di un “Laboratorio di Marketing Territoriale” di cui era responsabile la professoressa Fabiola Sfodera della facoltà di Scienze
della Comunicazione della Sapienza di Roma. Il “Il laboratorio tenuto dal prof. Alfano con la partecipazione del dott. Cristian Rinaldi” aveva come oggetto “lʼapprofondimento delle applicazioni del
marketing al territorio e il ruolo del web nellʼattivazione di processi di sviluppo”.
ENFANT PRODIGE. La docenza a Roma dellʼallora studente in Economia a Palermo
non è stata che una piccola parentesi per Alessandro Alfano, dal 2006 (e fino alla
nomina a segretario generale dellʼente camerale di Trapani, a gennaio del 2011)
segretario generale di Unioncamere per chiamata diretta del presidente Pino Pace,
che è anche alla guida della Camera di Commercio di Trapani dal 2001. Alfano,
che ha sempre giustificato il ritardo nella laurea (conseguita con un “colpo di reni” nel
2009) perché studente lavoratore, è uno che ha cominciato presto. A 22 anni, nel
1997, inizia infatti la sua prima esperienza nella Telemaco srl di Agrigento,
progettando siti web. Poi passa alla Setesi (2000), alla Siemens (2002), alla
Schulmbergersema e alla Recall (2003). Poi cʼè il capitolo relativo allʼuniverso
dellʼAzienda siciliana Trasporti, con un contratto interinale allʼAst (attraverso la
Metis), un contratto a progetto allʼAst sistemi spa (2004-2005) e un altro a
progetto dal 2 febbraio 2005, sempre con lʼAst. Con Sviluppo Italia Sicilia, invece,
diventa cococo (2005) e offre anche una prestazione occasionale (2004-2005). Nello
stesso anno, arriva per Alfano il primo contratto a tempo indeterminato. A
proporglielo è la Confcommercio Sicilia (diventa direttore generale ad Agrigento) e
poi direttore a supporto delle associazioni provinciali e coordinatore regionale (da
febbraio 2006). Nel frattempo viene anche chiamato nel Consiglio regionale per il
Turismo. Non manca, dal 2003 al 2004, un contratto a progetto col Ministero
dellʼEconomia. A margine, nel 2001, diventa presidente della Compagnia delle
Opere (Comunione e Liberazione) per Agrigento. Ma uno dei nodi centrali
dellʼattività di Alessandro Alfano si lega alla Telemaco srl, che non è quella della prima
esperienza lavorativa (con sede nella città dei Templi in via Mazzini) ma unʼaltra con
diverso indirizzo fondata nel 2006, amministrata da Giuseppe Bartolomeo e
di proprietà dello stesso Bartolomeo, di Alfano e di Giovanni Amico. Che,
coincidenza vuole, è anche presidente di Ast aerostazioni e amministratore delegato
supplente dellʼAst. La Telemaco è partner per stage dellʼUniversità di Palermo. Il nome
appare sul sito dellʼIndustrial Liason Office per chi volesse approfondire la 
“progettazione integrata a favore di enti pubblici, certificazione di qualità aziendale e
ambientale di processo e di prodotto, la formazione aziendale e professionale, la
consulenza aziendale, fiscale e centro elaborazione dati, la finanza agevolata”.
DI BARTOLOMEO. Il nome del socio di Alfano, ricorre allʼinterno del progetto
“Resint”, in qualità di coordinatore dei circoli della conoscenza di Unioncamere, e come
direttore del progetto “Emersione Lavoro”. Il primo, Resint, che sta per “Rete siciliana
per lʼinnovazione tecnologica”, dovrebbe promuovere lo sviluppo del Sistema
Innovativo Siciliano, costituito dai produttori di conoscenza (Università, Centri di ricerca
pubblici e privati), dai facilitatori dei processi innovativi (Agenzie di sviluppo, Parchi
scientifici e tecnologici, Business Innovation Center, Centri servizi, Camere di
Commercio e relative aziende speciali, Associazioni imprenditoriali, pubbliche
Amministrazioni, ecc.), dagli sviluppatori finali (Imprese grandi e piccole).
PANEPINTO INTERROGA. Il 16 giugno del 2010, il progetto è stato oggetto di
interrogazione da parte del deputato del Pd allʼArs Giovanni Panepinto, il quale
chiedeva chiarimenti in merito al progetto finanziato con 4 milioni 700 mila euro da un
raggruppamento capeggiato da Ipi e con allʼinterno Fondazione Censis e
Unioncamere Sicilia. In particolare, visto che si “tratta del più importante
finanziamento che sia stato erogato dallʼex assessorato allʼIndustria”, Panepinto
chiedeva di sapere: “se sono noti i dati relativi ai beneficiari delle attività realizzate,
ossia quali e quanti siano i soggetti che hanno beneficiato e beneficiano delle
attività previste nellʼambito della creazione dei circoli di conoscenze e dello sviluppo
del sistema di interfaccia; con quali professionalità lʼaggiudicatario ha realizzato
il primo lotto e starebbe realizzando il secondo, e se, per sostituire i soggetti
originariamente indicati, siano stati pubblicati appositi bandi per la selezione
delle risorse umane e, in caso affermativo, quali siano stati i criteri di selezione e
valutazione delle stesse; quali sono le motivazioni per le quali i soggetti
originariamente proposti siano stati esclusi e sostituiti sebbene i loro curricula siano
stati oggetto di valutazione da parte della Commissione di valutazione dellʼappaltoservizi;
se risponde al vero che numerosi Presidenti e Vice Presidenti delle Camere di
Commercio siciliane, essendo i rappresentanti legali delle stesse, sono stati
incaricati nel primo e nel secondo lotto, coinvolti nella realizzazione dellʼappalto
servizi con incarichi di consulenza; se corrisponde a verità che numerosi Segretari
Generali delle Camere di Commercio che sono i Dirigenti Generali delle Camere
stesse, insieme con altri amministratori del sistema camerale siciliano, tra cui vari
componenti delle Giunte e dei Consigli delle nove Camere della Sicilia, sono stati
coinvolti nella realizzazione dellʼiniziativa, mediante incarichi; se corrisponde al vero
che per le attività del primo lotto non sia stata svolta alcuna attività di revisione
amministrativa e contabile”. SINTEDI 2. Al periodo della segreteria
generale di Unioncamere da parte di Alfano risale anche il progetto Sintedi 2, Sistema
integrato territoriale donne imprendiitrici, dal costo totale, come si legge in una
interrogazione allʼArs del deputato del Pd Davide Faraone, di 2.919.091, con spese
da rendicontare pari a 2.698.091. Scrive Faraone: “Dallʼesame della
documentazione relativa allʼattuazione del Programma in oggetto, sembrerebbero
emergere numerose e significative anomalie che suscitano più che legittimi
dubbi relativamente a: discostamenti dalle previsioni finanziarie iniziali, mancato
rispetto degli obblighi di monitoraggio trimestrale delle attività, omessa
predisposozione delle relazioni in itinere, procedure sulla gestione degli incarichi
consulenziali conferiti per la realizzazione del progetto, svolgimento delle funzioni
apicali e di project manager, nonché sullʼapporto del personale dipendente di
Unioncamere Sicilia, coinvolgimento nella realizzazione delle attività di società e
strutture interne ed esterne al sistema camerale”. 

(D.D.J. Tratto da Centonove del 23/12/2011)

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