giovedì 12 gennaio 2012

Cassa Integrazione da Record Scorciatoia del Licenziamento

Mai così tante ore come in questo triennio. «Porta alla disoccupazione»

ROMA - Riformare il sistema degli ammortizzatori sociali, cioè la cassa integrazione e i sussidi per i disoccupati, è una delle missioni che si è dato il nuovo governo. L' obiettivo del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, è quello di razionalizzare gli strumenti esistenti, facendo attenzione alla spesa. E tuttavia il governo intende partire proprio dagli ammortizzatori nel confronto con le parti sociali. A richiederlo è la situazione di emergenza sul fronte occupazionale che, lungi dall' essersi risolta, nel 2012 rischia di aggravarsi, visto che in molte aziende va a scadenza la cassa integrazione e non ci sono prospettive di rientro al lavoro in un' economia ormai in recessione. Secondo i dati dell' Inps, i lavoratori che hanno ricevuto, in tempi e in modi diversi, una qualche forma di prestazione al reddito (cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, indennità di mobilità e di disoccupazione), sono stati circa 4 milioni ogni anno negli ultimi tre anni, per una spesa di 18-20 miliardi all' anno, considerando anche i contributi figurativi accreditati. Più in particolare, nel triennio, le ore di cassa integrazione autorizzate dall' Inps hanno toccato livelli esorbitanti: più di 914 milioni di ore nel 2009, 1 miliardo e 203 mila ore nel 2010 e circa un miliardo di ore anche per il 2011. Il precedente picco storico si era avuto nel 1984, con oltre 816 milioni di ore, ma allora non c' era ancora la cassa integrazione in deroga, introdotta per estendere il sussidio anche alle piccole imprese e ai settori esclusi dalla cassa ordinaria e straordinaria. Quest' ultimo strumento, che oggi rappresenta ben un terzo delle ore di cig complessivamente autorizzate, ha permesso a tante aziende medio-piccole come quelle artigiane, che non hanno mai versato contributi al fondo degli ammortizzatori sociali, di beneficiare di risorse pubbliche, che hanno contribuito a integrare solo episodicamente. Ora è chiaro che un sistema così, che va a prosciugare il fondo creato dalle aziende che dispongono ordinariamente degli strumenti della cassa integrazione, va messo a regime. Intanto gli ultimi dati generali mostrano una riduzione a livello tendenziale della Cassa integrazione ordinaria (-33,8%), sia nel settore industriale (-39,5%) sia nell' edilizia (-10,3%). Segno meno, rispetto al 2010, anche per la Cassa integrazione straordinaria (-15,8%), e per quella in deroga (-15,3%). Ma possiamo considerarla un' inversione di tendenza positiva? «Direi di no - spiega il segretario generale della Cisl, Giorgio Santini - anche perché a novembre la cassa ordinaria è risalita: segno che stanno entrando in crisi nuove aziende». L' altro dato preoccupante è quello relativo alla disoccupazione che sale, a dimostrazione che molti lavoratori non rientrano più al posto di lavoro dopo aver utilizzato la cassa integrazione, come fa notare Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil. Poi c' è la questione della forte differenza tra le ore di cig autorizzate dall' Inps e quelle effettivamente utilizzate dalle imprese. Il cosiddetto «tiraggio»: nel 2011 si è utilizzato il 40-50% delle ore richieste: «Le aziende chiedono di più per essere sicure di avere un numero di ore sufficiente all' occorrenza - spiega Fammoni -. Il denaro viene impegnato ma non viene speso». Antonella Baccaro RIPRODUZIONE RISERVATA

Baccaro Antonella


Pagina 9
(10 gennaio 2012) - Corriere della Sera

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