domenica 27 novembre 2011

Cosa e dove mangiare a Catania

La cucina catanese è una delle più ricche e gustose della Sicilia. Ecco alcune delle pietanze più significative e tradizionali, apprezzate e note persino all'estero, dove sono state importate dalle comunità di emigrati o dai turisti venuti in vacanza nella città etnea.

Famossissima è l'insalata di mare con polpi, gamberi e occhi di bue (molluschi tipici di questo mare) bolliti; altrettanto diffusi sono i masculini marinati (alici del mare Ionio fatte marinare in olio e limone), acciughe salate - in dialetto anciovi - (nel cugnetto - recipiente di terracotta - o nel tino), occhi di bue crudi conditi con limone o arrostiti sul carbone, pepata di cozze (soffritte, con pepe abbondante, limone e prezzemolo tritato) u mauru (alga cruda condita con limone), u zuzzu (gelatina di maiale), u sangeli (sanguinaccio).

Un posto preminente occupa la popolarissima pasta alla Norma (paragonata dai catanesi al capolavoro belliniano) con salsa di pomodoro, melenzane fritte, basilico e abbondante ricotta salata grattugiata.
Altre pietanze di spicco sono la pasta con il nero delle seppie, condita con una salsa preparata con l'estratto di pomodoro, seppie e il nero di questi gustosi molluschi; la pasta con i masculini (alici fresche in un soffritto di cipolla, piselli e finocchietto rizzu); la pasta 'ncaciata, condita con cavolfiori cucinati in un soffritto di cipolla e insaporiti con acciughe salate, olive e, come vuole la tradizione, passata in un tegame a fuoco vivace con abbondante caciocavallo grattuggiato; la pasta con le uova di ricci, le linguine al cartoccio o all'acqua di mare (con pesce e molluschi), la pasta con il muccu (pesciolini neonati), u maccu (fave bollite e setacciate).

Molto diffusi sono la frittura di pesce (pesci tipici della costa come triglie, aguglie, pettini,masculini e opi di ognina, ecc.), il pesce arrostito sulla carbonella (orate, saraghi, dentici, luvari, àiole ecc.), sparacanaci (triglie neonate fritte, mangiate assieme alla cipolla calabrese), u muccu (frittata di pescioloni neonati), le sarde a beccafico. Le salsicce di maiale arrostite sulla carbonella (rinomate quelle di Grammichele e Linguaglossa) servite con contorni di verdura tipica come caliceddi, amareddi e cicoria, il falsomagro (rotolo di carne ripiena). Nei quartieri popolari è molto diffuso il consumo di carne equina, cotta alla brace.

I più noti sono la parmigiana (sformato di melanzane fritte), la caponata con melanzane e pomodori, l'insalata di finocchi, l'insalata d'arance (affettate e condite con olio, sale e pepe), i piatti di verdura cotta (oltre acaliceddi, amareddi e cicoria, taddi - foglie di zucca) ed altre verdure tipiche, le melanzane e zucchine fritte, le cipolle al forno, i broccoli e bastardi (cavolfiori tipici dell'Etna di colore violaceo) affogati (cucinati a fuoco lento in tegame e a strati formati da cavolfiore, cipolla novella, pepato vecchio, acciughe salate, olive nere e spruzzati d'olio; a metà cottura viene aggiunto il vino rosso dell'Etna).

La rosticceria catanese è tra le più rinomate d'Italia. I principali pezzi sono gli arancini (arancine), croccanti palle di riso farcite di vario ripieno, la siciliana (sottile sfoglia di pasta fritta ripiena di tuma e acciughe), le crispelle salate (frittelle di soffice pasta, ripiene di ricotta fresca o acciughe), le scacciate (confezionate con pasta di pane farcita con abbondante tuma e acciughe, o verdure, o u bastardu e cotte al forno).

Primeggiano i cannoli di ricotta, confezionati con una speciale pasta friabile farcita con una crema a base di ricotta e decorati con gocce di cioccolato fondente o frutta candita a pezzetti o pistacchio finemente tritato (esistono anche altre varianti: cannoli alla crema di cioccolato o alla crema gialla); la cassata siciliana (dolce tipico di tutta la Sicilia); la frutta martorana o pasta reale (morbida pasta a base di mandorle dalle molteplici forme di frutta colorata); le cripelle di riso uso benedettini (preparate con riso cucinato nel latte, fritte e condite con miele di zagara); i biscotti della monaca(con strutto, latte ed aromi); le paste di mandorla; i torroni e i torroncini (con mandorle e nocciole); le olivette di Sant'Agata. Rinomatissimi i gelati e le granite (conditi a richiesta con panna lavorata a mano). Tra queste ultime i sapori più diffusi sono alla mandorla, al limone, al caffè, al cioccolato, ai gelsi, alla pesca.


Molto apprezzati sono i vini rossi doc dell'Etna. Hanno avuto un grande rilancio i rosòli tipici, prodotti con procedimenti tradizionali. I più noti sono il limoncello e il mandarinetto. I più tipici i rosòli alla camomilla e alla cannella.

Rispettando un'antica tradizione, sono disseminati nella città tantissimi ciospi o cioschi (chioschi) che servono bibite con sciroppi di frutta.
La bibita più richiesta è il seltz al limone (limone spremuto, seltz e sale). Altre diffuse sono il mandarino al limone, il tamarindo con limone e bicarbonato (ottimo digestivo), lo zammù (acqua con anice).
Bibita tipica catanese, nota in tutto il mondo, è il latte di mandorla.





Tratto da http://catania.solotour.it/cucina-catania.htm#CUCINA

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